Progetto 2017/18 - Fiabedargento A.P.S.

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Progetto 2017/18

 
 
Le “Fiabe d’Argento” Progetto 2017/2018
 
 
  
Lo spettacolo che le Fiabe d’Argento propongono per la loro stagione teatrale 2017-18 è “Don Chisciotte della Mancia”, una libera rivisitazione dell’omonimo romanzo di Miguel de Cervantes Saavedra, massimo capolavoro della letteratura spagnola e mondiale.
 
A dispetto della complessità dell’opera, che si articola in due volumi densa di episodi e di personaggi, il senso del romanzo è tutto già presente nel suo incipit:
 
“Viveva, in un paese della Mancia un uomo sui cinquant’anni... Era appassionato della caccia, ma soprattutto di romanzi cavallereschi per i quali sviluppò una profonda ossessione, che lo spinse a diventare lui stesso un cavaliere errante e a mettersi in viaggio, come era in uso nel Medioevo, in difesa degli umili e degli oppressi”.
 
Dalla partenza del cavaliere, in compagnia del fedele scudiero, la storia si dipana attraverso un susseguirsi frenetico di avventure e di incontri con una ridda di tipi umani in cui è possibile riconoscere il complesso tessuto sociale della società spagnola del 600.
 
Sulla scena sono sempre presenti i due protagonisti: Don Chisciotte da secoli oscillante tra la figura di un paladino della giustizia, idealista irriducibile, pronto a battersi contro l’impossibile, pur di affermare una visione del mondo costruita secondo i propri parametri, e quella di un povero alienato incapace di accettare e di essere accettato dal mondo che lo ospita. Di contro Sancio Panza in bilico tra la metafora del buon senso, e la figura emblematica di un ingordo, disposto a tutto in cambio del governatorato dell’isola che gli è stata promessa.
 
Nella nostra pièce questi due personaggi rappresentano il gioco imprevedibile e apparentemente contraddittorio dell’esistenza, a volte così vicina al sogno da farci credere all’irrazionale, a volte terribilmente amara da parere inaccettabile.
 
È il gioco degli specchi tra reale e virtuale, tra sogno e concretezza, tra utopia e possibilità quello che più ci ha affascinato in questo romanzo, e ciò che lo rende assolutamente attuale e in grado di competere con le più moderne visioni filosofico-scientifiche contemporanee. “La realtà con è mai come appare, ricordalo!” sentenzia Don Chisciotte a proposito dell’elmo di Mambrino, e questa affermazione ci risuona nella mente mentre sfogliamo il testo “La realtà non è come ci appare” di Carlo Rovelli, uno dei fisici teorici più attenti alle implicazioni filosofiche dell'indagine scientifica contemporanea.
 
La splendida attualità di Cervantes emerge prepotentemente nella seconda parte dell'opera, in cui la riflessione meta-letteraria sulla storia e i suoi personaggi, apre le porte al romanzo post moderno. In questa parte dell'opera Don Chisciotte, pur mantenendo la sua coerenza, acquisisce una nuova identità che gli viene dall'incontro col reale: se il primo libro rappresenta l'innocenza inconsapevole e ingenua di un personaggio ancora privo di coscienza critica, nel secondo libro il confronto con la negazione lo ridimensiona e forse lo umilia, ma gli fa recuperare quella concretezza che non appartiene ad alcun viaggiatore al momento della partenza, ma che alla fine lo rende più vero e amabile ai nostri occhi e forse anche a quelli del suo autore.
 
“Le Fiabe d’Argento”, grate per il sostegno e il gradimento dimostrato dal pubblico in questi anni di attività, desiderano ringraziare tutti coloro che collaborano al progetto e contribuiscono a renderne possibile la realizzazione, in particolare la Parrocchia, la Casa Soggiorno “Divina Provvidenza” e l’Amministrazione Comunale di  Santa Lucia di Piave.
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